Il procuratore capo Alberto Pazienti si è dedicato nel corso della sua attività in maniera importante alla salvaguardia dei beni culturali locali e ieri ha provveduto con gli uomini del suo staff alla riconsegna dell’opera in una breve cerimonia nella Palazzina Montalto, alla presenza del sindaco Leonardo Michelini, dell’assessore Antonio Delli Iaconi e del Direttore del Polo museale del Lazio Edith Gabrielli.
Quella del quadro con ritratto del cardinal Della Rovere è una delle molte pratiche di cui il procuratore Pazienti si è occupato nel suo impegno di salvaguardia del patrimonio culturale, appunto; tra le altre va ricordato anche il recupero degli affreschi di Palazzo Spreca, il sequestro della facciata del palazzetto quattrocentesco in via San Leonardo a Viterbo del quale furono deturpati gli affreschi od il recupero di antichi volumi e documenti, detenuti oppure venduti illegalmente su internet od al più recente ritrovamento di un dipinto raffigurante Santa Rosa oggi conservato a Palazzo dei Priori.
L’ispettore di Polizia di Stato e ispettore onorario del Mibac Felice Orlandini con il luogotenente della Finanza Sandro Calista sono gli agenti delle forze dell’ordine che sotto la guida di Pazienti si sono dedicati al recupero di molti beni che rischiavano di andare perduti per sempre, magari finendo in una collezione privata in maniera illegittima.
Proprio Orlandini e Calista hanno levato gli imballi protettivi dell’opera recuperata, che è stata poi attaccata nel luogo di conservazione originario, nella Palazzina Gambara, una delle due casine di Villa Lante; erano presenti all’evento anche il questore Lorenzo Suraci, il pubblico ministero Franco Pacifici e importanti figure della cultura e ricerca storica locale, tra cui il professor Enzo Bentivoglio, il professor Buchicchio ed il maestro Alessio Paternesi.
Alla dottoressa Gabrielli ed alle autorità è stato donato simbolicamente anche un testo sui beni del monastero di Santa Rosa, i cui inventari e cataloghi sono ancora in itinere e frutto anche dell’impegno dell’ispettore Orlandini e della Procura.
L’attività della Polizia giudiziaria, a fianco delle Istituzioni competenti, rimane serrata per la salvaguardia del nostro patrimonio culturale, vera risorsa del Paese ma anche del nostro territorio.